giovedì 4 febbraio 2010

Intervista a Tara Mcpherson


Con questa intervista a Tara rilasciata in occasione della tappa svizzera del suo ultimo tour di presentazione del libro Lost C0stellation inizia la collaborazione tra il mostro e Marco Capelli toymaniaco certificato e vinil mostro onorario, presto altre chicche direttamente in video!

Come sta andando questo tour?

Molto bene, è un tour divertente, sono qui dall'8 di giugno e me ne andrò il 20 di luglio. Prima dell'Europa ho fatto il tour statunitense e poi, in agosto, sarò in Brasile. Negli Stati Uniti Kidrobot e Darkhorse hanno organizzato tutto, ma qui sto facendo tutto da me, nel 2006 ho fatto il tour del primo libro e sono tornata in Europa grazie alle persone che ho incontrato allora e negli ultimi tre anni, mentre in sud America mi sono occupata di uno show e gli altri quattro sono stati preparati da un'altra persona.

Quali sono gli stati europei in cui hai ricevuto il miglior riscontro?

Le date inglesi sono andate molto bene. Durante il primo tour Parigi era stata la città peggiore come partecipazione, ma quest'anno la data ha avuto un riscontro molto positivo, direi che in generale le date stanno andando un po' meglio rispetto a tre anni fa.

Se dovessi paragonare il tuo tour a uno musicale, sarebbe un tour punk rock dove si dorme sul pavimento degli amici, un tour metal con bus e comodità o un tour alla Rolling Stones?

Il tour statunitense era sicuramente un tour metal, alberghi pagati per tutti, voli aerei... In Europa è tutto sotto la mia responsabilità, guadagno con la vendita delle stampe, e sto principalmente dagli amici e dai proprietari delle gallerie in cui mi fermo. Viaggiare in questo modo è bello, ma rappresenta comunque parecchio lavoro, inoltre devo disegnare in viaggio e quindi non mi rimane molto tempo libero.

Quanto impieghi a preparare un'esibizione come quella che ti aspetta all'Iguapop Gallery di Barcellona?

Quella è una mostra molto piccola, avrei dovuto fare solo tre dipinti ma uno dei partecipanti ha cancellato la sua presenza. Mi hanno chiesto di preparare qualche altro quadro e ho pensato a qualcosa che avrei potuto fare velocemente, quindi sto lavorando a delle opere piuttosto piccole su carta con un po' di colore.

Come è andata la tua mostra alla Dorothy Circus Gallery di Roma lo scorso anno, hai un buon rapporto con l'Italia?

Ero stata in Italia altre volte ma non per lavoro, e quella mostra penso sia andata davvero bene. La galleria era affollata, I dipinti sono stati venduti... Purtroppo quest'anno non ho giorni liberi e devo finire quei pezzi per Barcellona. Mi piace molto la vostra architettura, tutta la pittura... Sono stata in Toscana per un paio di settimane al tempo del college, ed è davvero splendida, ma Roma è la mia preferita, l'adoro davvero!

Stando in viaggio così a lungo, ti capita qualche ammiratore strano?

Qualcuno... La maggior parte è davvero simpatica, qualcuno un po' strano, soprattutto alle convention di fumetti, lì il pubblico è un po' più nerd, se ne sta lontano, mi fissa... Negli Stati Uniti questo genere di arte, sia i dipinti che i poster, è ancora in crescita, qui non è altrettanto popolare, ma anche in questo tour si presentano persone molto nervose alla sola idea di incontrarmi!

L'arte tradizionale tende a non considerare tale tutto quello che è così disponibile sul mercato come alcuni dei tuoi lavori. Hai una qualche opinione in merito, o ti interessa quello che la critica tradizionale può dire di te?

Guarda un'artista come Takashi Murakami, è famosissimo, penso ci sia un modo di fare entrambe le cose, personalmente ho iniziato facendo dei lavori commerciali e lo rifarei. Ora mi concentro più sulle gallerie, ma ho sempre voluto fare del merchandise, creare toys, ho sempre collezionato cose e mi fa piacere che le persone possano averne. Chiunque non possa acquistare un dipinto, può avere la medesima immagine su una stampa. Per me rientra nella grande ottica delle cose, ho esposto in musei e gallerie, ho coperto l'intera gamma!

Preferisci lavorare nelle gallerie o occuparti di poster e toys?

Preferisco dipingere, l'ho sempre voluto fare e ho sempre desiderato essere una pittrice. Le altre cose sono divertenti ma la pittura rimane al primo posto. Mi piace però il fatto di poter fare tutte queste. Se sto preparando una grossa mostra, mi piace prendermi una pausa e lavorare a un poster, mi aiuta a liberare la mente, e non riesco comunque ad occuparmi di una sola cosa, devo averne sempre diverse sotto mano. Il poster rimane una cosa veloce e divertente da fare, se posso dedicargli 5 giorni, fantastico, ma se ho solo una giornata e mezza è anche un traguardo riuscire a dare il meglio di me in poche ore.

Qualche mese fa ho visto una nuova mostra di Coop, si trattava di nuove opere ma erano decisamente simili a quanto già fatto in passato. Come lui, anche tu hai uno stile molto particolare, qual è il confine tra avere un tuo stile riconoscibile e l'essere ripetitiva nel corso degli anni?

Qui parlo solo per me, io cerco sempre di spingermi oltre, non mi piace l'idea di finire in un angolo comodo a fare sempre le stesse cose. Per un artista è importante avere delle immagini iconografiche da usare e da esplorare per un certo periodo di tempo, ma penso sia altrettanto importante fare un passo in avanti e correre verso nuovi territori. E' quello che cerco di fare, ma so anche che ci sono delle cose che ho realizzato in passato con cui vorrei ancora confrontarmi, cose come l'acqua, il ghiaccio, la neve..., vorrei lavorarci di nuovo. Non voglio continuare a fare la ragazza con il cuore ritagliato, ma molti continueranno a dirmi che è la loro opera preferita. Nessuno vuole essere il cavallo zoppo, alla fine molte persone continueranno ad ammirare anche Coop e ad acquistarne le opere.

continua....

Cosa c'è nel tuo immaginario dopo le ragazze senza cuore?

Nella mostra che sto preparando per Barcellona ci sono delle piccole creature, non proprio degli embrioni, sono un po' come i piccoli dei canguri... Sono come dei feti ma sono già nel mondo reale, sono vivi, sono un po' dei protobambini, dei piccoli mostri! Prima o poi vedrete i dipinti sul mio sito o quello di Iguapop. In uno c'è una ragazza con una creatura in bocca, in un altro una ragazza ne ha un paio nelle cavità dei suoi occhi, nel terzo ce ne sono una cinquantina sulla testa della ragazza. Li ho disegnati un po' di tempo fa, e mi pareva una buona idea che le ragazze li avessero in bocca come i leoni trasportano i propri cuccioli. Mi sembrava un'idea strana e carina, e alla fine ho chiamato la mostra "Silent Heroes". Sono personaggi tipo il palloncino Mr. Wiggles, non possono parlare, sono passivi, si fanno capire solo con gli occhi e non possono fare granché perché sono molto fragili, ma in realtà sono dei difensori, piccoli animali da un altro pianeta. Pensando ai personaggi di Silent Heroes, non possono combinare molto ma hanno tutto il potenziale della crescita, quello che si può trovare nelle piccole creature.

Nei tuoi dipinti c'è un uomo ogni 60 donne, perché??

Ahaha, non mi piace davvero dipingere gli uomini! Nel corso della storia molti artisti si sono concentrati sui nudi femminili, inoltre le cose cui penso e che trasferisco nella mia arte sono mie, sono personali, e quindi mi pare ragionevole avere molte figure femminili. Ma ogni tanto faccio qualche animale, di solito sono carini, adatti ai poster, ma ne posso fare di più seri ed eleganti per i dipinti.

Se il modo di dire "l'arte riflette l'artista", cosa dovremmo pensare di te dopo tutte le ragazze senza cuore?

Oooo, non hanno più il significato di una volta! Quel disegno è nato dopo la fine di una relazione, mi ha aiutato a passare quel momento ed è qualcosa cui tutti possono relazionarsi. Lo sai, ti innamori, e finisce, e succede ancora, ancora e ancora, e lo farà per sempre. Ora non è più così personale, è diventata solo un'immagine che tutti riconoscono come mia. Al momento sono single e ne sono felicissima, non voglio davvero un nuovo ragazzo!

Tornando ai poster, ti capita di scegliere i concerti per cui realizzarne uno? Come funziona il lavoro?

Succede in modi diversi, qualche volta è il tour manager a chiamarmi, oppure qualcuno del gruppo, altre volte se sono amica dei membri della band lo chiedo direttamente io. I Mastodon ad esempio sono amici, gliel'ho chiesto e hanno accettato subito. Conosco anche gli High on Fire, il loro manager ha voluto un poster per ogni data del tour, e ha fatto lo stesso per i Melvins, chiamando una trentina di artisti per tutti i concerti. A volte devo rinunciare per i troppi impegni ma mi piacerebbe farne di più.

Quali sono gli altri artisti che ti piacciono nell'ambito dei poster?

Jay Ryan, Lia Velle, Dan Jackson, Michael Motorcycle, Burlesque of North America.... Mi piacciono molto i poster illustrati, Aaron Horkey è fantastico.

Com'è al momento il mercato dei poster? In Italia non penso ce ne sia uno, in Europa penso andasse meglio 10 anni fa, e negli Stati Uniti?

A me va abbastanza bene perché sono sempre di più le persone che mi conoscono. E' molto importante continuare con i flatstocks e incontrare gli artisti di persona. E' come quando acquisti il cd di un gruppo e poi li vedi dal vivo, è solo al concerto che puoi conoscerli e pensare "grandi, non vedo l'ora di rivederli!". Negli Stati Uniti sono stati realizzati un paio di documentari negli ultimi due anni, ci sono sempre più mostre, il pubblico è in crescita e ci sono moltissimi libri, quello curato da gigposters.com è appena uscito

Qual è stato l'impegno più difficile da concludere negli ultimi anni?

Completare la mia mostra personale, finire i dipinti con poco tempo a disposizione e dover dipingere tutta la notte per farlo. Anche quest'anno sono stata a casa solo per due settimane tra il tour statunitense e quello europeo e ho dovuto fare tre dipinti, ho lavorato fino alle 6 di mattina ogni notte e alla fine ero esaurita! Non potevo prendermi giorni liberi perché dovevo farli, il mio braccio era distrutto e non ho neppure finito il terzo. A Barcellona avrò un paio di giorni per finirlo e completare i piccoli quadri extra, poi però ho due settimane di vacanza! In questi casi è difficile avere le motivazioni e la spinta di continuare, dipingere bene, mantenere una buona tecnica, rimanere ispirata. Quando ho fatto 20 dipinti in otto mesi per la mia personale, avrei voluto essere morta un mese prima dell'inaugurazione! Devi imparare a non esagerare e a prenderti delle pause, anch'io ho scoperto un approccio migliore continuando a farlo...

Viaggiando in Europa hai incontrato colleghi che hai apprezzato?

Certo! Ho conosciuto Vanessa (Miss Van) a Barcellona, con lei tutti gli artisti legati a Iguapop, non vedo l'ora di reincontrarli. In ogni città cerco di conoscere qualche artista, tatuatore o musicista. E se qualche gruppo di amici capita nella stessa città in cui sto facendo una mostra vado sicuramente a vederli!

Sei mai stata in tour con il tuo gruppo, esiste ancora?

Solo tour di una settimana, niente di grosso. Sono stata in diverse band, ma nell'ultima ad esempio c'era una coppia, ragazzo e ragazza, lui cantava e suonava la chitarra, lei l'altra chitarra; si sono lasciati e quindi niente più gruppo. Lei aveva un altro progetto, un gruppo punk rock di sole ragazze, e penso di riprendere a suonare il basso con loro.

Hai mai pensato di fare la musicista più seriamente?

Sì, ma voglio in assoluto fare la pittrice, troverò sempre il tempo per una band ma sarà sempre al secondo posto.

Hai fatto toys limitati, stampe limitate, qualsiasi cosa limitata, sei a tua volta una collezionista?

Sì, adoro scambiare stampe e poster con gli altri artisti... I toys li ho avuti per lo più da Kidrobot o tramite altri scambi. Quando sono stata in Giappone ho trovato moltissimi giocattoli old school, e soprattutto delle incisioni di Okusai e altri artisti, opere che risalgono al 1800. Ne ho acquistate alcune e ne sono molto orgogliosa.

MI piacerebbe che raccontassi come hai realizzato alcune delle tue opere/poster, da dove è venuta l'idea e come è stata sviluppata... la prima è How They Fly Away So Easily…

Quel dipinto mi è stato commissionato da una ragazza con cui andavo al college. Mi ha parlato un po' di lei e delle cose che le piacevano, del fatto che stesse invecchiando e che fosse ancora single. Di lì i cuori nelle bolle, la ragazza non li sta perdendo, è solo pronta a prenderli. Alla fine ho pensato che fosse un'immagine molto bella e l'ho usata qualche altra volta.

Hey We All Die Sometimes

Quando ho realizzato questa serie ero molto interessata all'idea dei cambiamenti dell'acqua come materia, di come ciclicamente si trasformi da liquido a solido, rimanendo sempre acqua, con tutta la sua potenza. Mi sembrava un buon paragone con lo spirito umano, di cosa attraversi nella vita, dei suoi cicli. Ho scoperto che mi era molto piaciuto dipingere il ghiaccio e ho voluto fare un'altra opera analoga, partendo da un piccolo disegno che avevo conservato. Conservo molte delle cose che disegno molto velocemente, anche frasi che potrebbero diventare il titolo di un dipinto. Dopo aver fatto la stampa piccola con Gela Skins ho realizzato anche quella più grande perché mi è stata richiesta da moltissime persone.

Il poster Mastodon/High on Fire

Il disegno arriva da un dipinto che ho fatto per la mia mostra, era molto piaciuto e non sapevo se ne avrei fatto una stampa, quindi ho preso solo il soggetto e ho cambiato tutta la composizione, aggiungendo un tocco dark. Il fondo è realizzato con pattern che ho trovato in alcuni vecchi libri, poi è stato assemblato su computer, l'ho colorato in photoshop tenendo ogni colore su livelli diversi, e anche il lettering arriva da qualche altro libro. Avrei potuto fare tutto manualmente ma avrei impiegato troppo tempo...

High On Fire poster

Questo è molto più semplice, volevo solo fare una bella ragazza per un gruppo metal! Non sempre deve esserci un significato dietro le cose, mi serviva solo una donna sexy!

Vorrei chiederti anche un parere su altri tre artisti..., la prima è Koralie…

Penso che le sue opere siano proprio belle, dovrei averne vista una alla Dorothy Circus quando ho preparato la mia mostra.

Sylvia Ji...

L'ho anche incontrata una volta, ma molto velocemente, un'altra amica artista è una sua buona conoscente, siamo una bella comunità... Penso che ci si sostenga a vicenda, o almeno non l'ho mai vissuta in modo competitivo. In ogni caso, mi sembra che i suoi lavori siano un po' simili, e mi piacerebbe vederla affrontare qualcosa di nuovo, credo lo stia già facendo, credo si stia finalmente interessando ad altre culture per trarne ispirazione.

Usugrow...

Non è il mio stile, lo apprezzo ma acquisterei delle opere di Koralie e Sylvia Ji, non le sue...

Alcuni anni fa era possibile abbonarsi alle tue opere tramite il tuo sito, com'è stata come esperienza?

In quel periodo facevo diversi lavori commerciali e mi sembrava una buona idea, ma poi ho iniziato a dipingere più frequentemente…

Hai partecipato anche a una mostra organizzata dalla Harley Davidson, cosa ne pensi del coinvolgimenti delle grosse aziende come Scion e Harley Davidson nell'arte contemporanea?

Penso sia una bella cosa, collaborerò nuovamente con l'Harley Davidson a fine anno a New York. Farò un'altro serbatoio, ci saranno solo disegnatori di poster, non pittori, ma io rientro in entrambe le categorie! Mi sembra un bel modo per fare conoscere alla gente determinati artisti. La Harley mi ha dato lezioni di motocicletta gratis, un corso di guida, e poi mi hanno chiesto di customizzare una moto che starà in giro un paio d'anni e poi mi verrà regalata!

Hai vissuto sia a New York che a Los Angeles, possiamo fare una lista best of per le due città? Iniziamo con il miglior locale per concerti...

A Los Angeles mi piace lo Spaceland. A New York, mi piace la zona di Bowery, c'è anche un nuovo locale proprio dietro casa mia.

Miglior ristorante?

Ultimamente c'è un Korean BBQ molto bello vicino al mio studio di New York, ho dovuto cenare lì subito prima di partire perché ero sicura che mi sarebbe mancato! Di Los Angeles non ricordo niente in particolare...

Miglior galleria?

A New York sicuramente la Johnatan Levine Gallery! A L.A. non saprei, la galleria migliore era la Luz de Jesus, ma non sono stata in molte delle gallerie più recenti, quindi non saprei scegliere.

Miglior secret spot?

A New York adoro il parco McCarren, vicino a casa. Esci e vai al Turkey's Nest che è un bar molto vecchio, mi sa che è sempre aperto, ti servono i drink in bicchieri da passeggio, quindi puoi andare al parco con la tua margarita e sdraiarti sull'erba, è bello perché altrimenti non potresti bere in strada! A L.A. mi piacciono i sentieri vicino al Griffith Observatory, c'è un posto dove riprendevano l'auto di Batman uscire dalla caverna nella vecchia serie televisiva, that's fun!

© 2009 Andrea Capelli, curtesy of Salad Days

Nessun commento: