lunedì 24 gennaio 2011

Il patetico Hirst

Che Damien Hirst mi stia sulle palle è cosa nota. Intanto per il mio credo antispecista trovo semplicemente mostruoso definire arte schiaffare il formaldeide animali interi o sezionati: a chi mi risponde che è arte propongo sempre di metterci un parente a scelta sotto vetro che io sarò in prima fila al vernissage. Sul più che  ci mette lui onestamente mi sfugge cosa sia. Cento e passa collaboratori messi a lavorare tipo filippini per una cosa che lui alla fine firma. Mah. Il corriere della pera mi viene in soccorso con un articolo titolato, "il braccino corto di Hirst". Pare che abbia bisogno di un assistente, non un pischello qualsiasi ma, cito: "una pennellata forte e decisa”, che conosca “la teoria dei colori” e che abbia “competenze da disegnatore e da pittore”. Compenso 20mila sterline l' anno, che in inghilterra prendi lavorando al burger king, pound più, pound meno. Tenuto conto che per quella cacata chiamata Beautiful Inside My Head Forever s' è beccato 111 milioni di sterline, potete farvi due conti e magari riposizionare questo idiota nella vostra scala degli artisti cool: un Marchionne dell' arte. Ancora una volta Banksy ha ampiamente spiegato chi è hirst e cosa si merita, quando comprando un originale c' ha fatto sopra lo stencil di uno dei suoi ratti, intento a imbiancare tutto.Quando ad una mostra sentite qualcuno tesserne le lodi sapete di avere davanti un coglione. Nuff said.



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