JEREMYVILLE from kangol on Vimeo.
Dunque,il Mostro ama girovagare per la capitale coi suoi quattro paia di infradito ai tentacoli, con la canotta cotone fuori ma lana sulla pelle (si, la usa al contrario) macchiata di pummarò all'altezza del cuore e con la mutanda ascellare giallognola. Nessuno gli avrebbe permesso neanche l'avvicinarsi alla faBulosa via della moda milanese, la vituperata Montenapoleone, quindi ha dovuto ripiegare su un compiacente inviato esterno. E chi non meglio di Kngl, esteta del vestito, maestro delle scarpe, esegeta della moda! Volente o nolente ho dovuto presenziare quindi alla prima della nuova collezione Swatch legata ai soliti indiscussi Dei della low brow art mondiale per rendervene conto. Ospite fisso della serata era Jeremyville che per il brand sWizzero ha creato uno dei design della nuova collezione. Collezione che annovreva pietre miliari della nuova arte come Gary Baseman, Ssur, Thara Mc Pherson, Mad, "zio" Frank Kozik, Tilt, e Joe Ledbetter. Per quanto riguarda Swatch, ha sempre avuto il massimo del mio rispetto e benchè abbia strizzato troppo l'occhio al mainstraeam della moda, pare che ultimamente si sia rimessa in gioco con le arti maggiori e minori. Kidrobot, si sa, è un'azienda al collasso. Troppo interessata a presenziare a tutte le occasioni, siano esse di moda, di toys o peggio di pentole. Questa con la casa orologiaia è stata a mio avviso una unione congeniale. La nuova linea di swatch legata ad un dunny a tema è una ricca occasione per i toy artists di espandere la propria grafica a prodotti di largo consumo. Capita, in questa serie che Ssur faccia un orologio cento volte avanti al dunny che lo accompagna e che Mad ricicli una grafica stra vista e che la si scopra particolarmente funzionante sul quadrate di plastica. Jeremyville, eroe della serata, tra un dunny ed un mega swatch da customizzare, ci ha presentato un personaggio protagonista delle sue prossime strips, verde come le mie finanze e trasognante come Chicken davanti ad una pajata. Ha iniziato presto a stendere la base del dunny 20" e del megaswatch da parete per arrivare in tempo a fine lavoro con i due custom completi. Devo ammettere che oltre ad essere uno tra i più cordiali artisti della scena, Jeremy è anche uno dei più stakanovisti. Entro le 23,30 è riuscito a completare egregiamente entrambi i custom, pur in un lago di sudore, e a firmare e disegnare il catalogo di chiunque (vi assicuro che gli ingressi allo shop sono stati decisamente spropositati) lo salutasse. In conclusione è stata un bell'evento che ha sofferto principalmente della sua collocazione. Più artisti a milano e meno fashion nights sarà un futuro plausibile?
Vi invito a prendere visione del seguente Flickr Album per meglio comprendere l'entità dell'evento.
Godete forte
*kngl*
Nota del monsterVi invito a prendere visione del seguente Flickr Album per meglio comprendere l'entità dell'evento.
Godete forte
*kngl*
A parte che il mostro è uno dei fondatori della infradito liberation front e mai mi vedreste con la zozzissima e troppo fricchettona calzatura, sposo (si fa per dire) le tesi del KNGL, riguardo la serata e tutto il resto, faccio un parziale mea culpa per aver mazzuliato troppo swatch, il punto è sempre che anche un operazione ben fatta come questa, con grandissimi artisti e grafiche alla fine più che dignitose specialmente a livello di orologi, quando poi viene veicolata in questo paese assume delle peculiarità che sono agghiaccianti. Mi riferisco alla campagna fatta per l' italia, con il vergognoso spot zeppo di donnine ridicole alla dolce e gabbana mentre altrove lo stesso prodotto veniva pubblicizzato con una bella animazione, mi riferisco ai ridicoli questionari via facebook tipo "che stile sei, Fashion e colorato, elegante ed appariscente e blablabla" per finire in via montenapoleone. Insomma ancora una volta, l' ennesima, le putride menti di qualche art director in qualche agenzia pubblicitaria (notoriamente il male assoluto) hanno deciso che i toy vanno spinti verso lo stesso target che si compra il profumo dolce e gabbana e le Hogan con un linguaggio da ritardato mentale in puro mediaset style e facendo fuori ogni riferimento alla street art, al lowbrow, ai graffiti e tutto il mondo dal quale i toy vengono e traggono linfa. Insomma non contenti di aver dato ai tempi un mega qee in mano a Roberto Cavalli (con uno dei peggiori risultati mai visti) le menti della comunicazione ancora una volta dimostrano in che realtà parallela siamo piombati in questo cesso di paese rispetto al resto del mondo facendomi sperare in default non economico ma culturale.
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